Nonostante il decorso di sessant’anni dall’avvento della Repubblica, di cui gli
ultimi trenta spesi inutilmente dai Movimenti autonomisti nel tentativo di far attuare
l’effettivo riconoscimento e promozione delle autonomie locali (art.5 della Cost.),
le comunità locali rimangono tuttora in mano esclusivamente ai Partiti ed al loro
sistema di gestione oligarchica, personalistica e feudale della cosa pubblica.
Il Popolo Veneto è stato penalizzato in modo particolare da questo sistema di effettivo
arretramento della nostra civiltà politica e della nostra cultura amministrativa
che, nei secoli e per tradizione, avevano, invece, istituzionalizzato sistemi pubblici
di larga autonomia con riconoscimento dei poteri locali, mediante un rigoroso controllo
delle amministrazioni nell’interesse superiore ed esclusivo degli amministrati
e dei loro specifici territori.
Resi inutili tutti gli sforzi per correggere il
meccanismo perverso della privatizzazione della cosa pubblica e dei pubblici uffici,
di cui in realtà si sostanzia per i propri fini il Sistema dei Partiti, a noi Veneti
non rimane altro che ripristinare la nostra indipendenza e sovranità per liberarci
da una oligarchia incontrollabile e virtualmente assolta da ogni legge.
In particolare è inaccettabile per il Popolo Veneto di essere asservito anche al più recente strumento
di potere oppressivo attuato dal Sistema dei Partiti, con la giustificazione apparente
del monitoraggio fiscale, ma in realtà costiuito da un’anagrafe telematica di penetrante
verifica di qualsiasi movimentazione economica di qualsiasi tipo svolta da chiunque:
vera e propria “dittatura informatica”, i cui dati, una volta incrociati e coordinati,
di fatto risultano preordinati, tramite agenzie inconoscibili ed incontrollabili,
all’orientamento del consenso popolare ed al dominio della libertà e della vita
di ciascuno di noi.
Avv. Vittorio Selmo